29 aprile 2008

Arezzo prima città a idrogeno

di ANTONIO CIANCIULLO
(La
Repubblica.it - 29 aprile 2008)


Domani il presidente della Regione Toscana Claudio Martini berrà un caffè all'idrogeno: moka tradizionale ma scaldata con combustibile pulito e made in Italy invece che con gas russo. Si festeggerà così, ad Arezzo, il battesimo del primo idrogenodotto al mondo che corre in mezzo alle case, tra il supermercato e la fermata dell'autobus, il giornalaio e il bar. Un tubo pieno di energia buona per tutti gli usi: servirà a produrre acqua calda ed elettricità, tepore invernale e fresco estivo. Usando una fonte nostrana e inesauribile come il sole.
A ideare il progetto è stata una piccola cooperativa di trentenni, la Fabbrica del Sole, che ha messo sul piatto 800 mila euro più i 400 mila stanziati dalla Regione Toscana. Per il momento l'idrogeno viene ricavato prevalentemente dal metano, ma entro l'anno sarà al cento per cento pulito grazie ai pannelli fotovoltaici che forniranno l'energia necessaria a scindere le molecole dell'acqua separando l'ossigeno (destinato a usi medici) dall'idrogeno. I primi beneficiari dell'idrogenodotto saranno quattro aziende orafe (tra cui la Unoaerre, leader mondiale nel settore delle catene d'oro) che da sempre usano l'idrogeno come materia prima per le saldature e l'eliminazione degli ossidi. Ma si stanno ultimando gli accordi per portare l'idrogeno anche nelle case: sostituirà il metano in cucina e fornirà, attraverso una fuel cell, sia elettricità che calore e fresco. "L'idrogeno viaggia a bassa pressione in un tubo di 10 centimetri di diametro a poco più di un metro di profondità, non ci sono problemi di sicurezza", spiega Emiliano Cecchini, presidente della Fabbrica del Sole. "Per ora abbiamo realizzato un chilometro di condotte ma le potenzialità sono enormi perché in questo modo è possibile distribuire in modo facile ed economico elettricità, calore, carburante per le auto. E infatti l'idea piace. All'inaugurazione offriremo un caffè all'idrogeno anche al consigliere scientifico dell'ambasciata cinese che ci ha chiesto di disegnare un progetto simile per Pujan, una città di 600 mila abitanti vicino a Shangai".
Ma non è solo Pechino a guardare con interesse allo sviluppo dell'idrogeno. Il Giappone ha scommesso su questa tecnologia 20 miliardi di euro nel periodo 2006 - 2012. E il Parlamento europeo ha deciso di realizzare, entro il 2025, una capillare rete infrastrutturale dell'idrogeno. In Italia, oltre alla Toscana che a Pisa sta mettendo a punto il distretto dell'idrogeno da eolico, si muove con decisione anche la Puglia. Entro un anno entreranno in funzione cinque distributori di idrometano, una miscela formata dal 30 per cento di idrogeno e dal 70 per cento di metano, che potrà essere utilizzato dalle macchine a metano (senza alcuna modifica per quelle vendute negli ultimi 2 o 3 anni). "Estenderemo questo progetto, finanziato con 5 milioni di euro dal ministero dell'Ambiente e dalla Regione Puglia, al rifornimento delle barche", spiega Nicola Conenna, presidente dell'Università dell'idrogeno, con sede a Monopoli. "Le barche a vela potranno utilizzare idrogeno puro per i loro motori ausiliari e per le altre imbarcazioni sarà disponibile l'idrometano".

21 aprile 2008

SOLAREXPO 2008


SOLAREXPO 2008

MOSTRA E CONVEGNO INTERNAZIONALE SU ENERGIE RINNOVABILI E GENERAZIONE DISTRIBUITA
NONA EDIZIONE

15-17 MAGGIO 2008
VERONA

Per maggiori informazioni:
http://www.solarexpo.com/

02 aprile 2008

FEST 2008

FEST 2008

FIERA INTERNAZIONALE DELL'EDITORIA SCIENTIFICA
SECONDA EDIZIONE

16-20 APRILE 2008
TRIESTE

Per maggiori informazioni:

21 marzo 2008

Forza elettromotrice di una pila, la serie elettrochimica degli elementi

Cosa rappresenta fisicamente la d.d.p.?
Possiamo definire la differenza di potenziale come il lavoro fatto su una quantità di carica unitaria per farla passare attraverso un conduttore.
La differenza di potenziale determina il movimento delle cariche elettriche dall’anodo al catodo, indica cioè che esiste una differenza in accumulo di cariche elettriche fra gli elettrodi della pila.
La differenza di potenziale viene misurata in volt (V). Il volt infatti è una unità di misura derivata 1V = 1J/C dove il joule (J) è l’unità di misura del lavoro (o dell’energia) ed il coulomb (C) è l’unità di misura della carica elettrica.
La differenza di potenziale misurata con un voltmetro però non rappresenta il valore massimo ottenibile da una pila. Questa dipende infatti dalla resistenza sia del circuito esterno percorso dalla corrente (resistenza esterna) che di quello elettrolitico interno (resistenza interna).
Definiamo a questo punto forza elettromotrice (f.e.m., ΔE) di una pila la differenza di potenziale fra i due elettrodi della pila stessa misurata idealmente a corrente quasi nulla. Essa rappresenta cioè la d.d.p. massima fra due elettrodi.
La f.e.m. è per definizione una grandezza positiva ed è perciò correlata al potenziale dei due elettrodi dalla seguente relazione:
dove con Ecatodo e Eanodo si intendono rispettivamente il potenziale dell’elettrodo che funziona da catodo e il potenziale dell’elettrodo che funziona da anodo. Questo perché risulta Ecatodo>Eanodo dato che il catodo (elettrodo al quale avviene la semireazione di riduzione) si trova ad un potenziale maggiore dell’anodo.
Ricavare i valori assoluti dei potenziali di elettrodo non è possibile. Gli strumenti di misura ci consentono infatti di determinare esclusivamente la differenz
a di potenziale di una pila e questo semplicemente perché una semireazione di riduzione dovrà sempre essere accompagnata da una contemporanea semireazione di ossidazione e viceversa.
Ci chiediamo allora come si ricavano i potenziali di elettrodo.

Se non è possibile conoscere, in modo assoluto, il valore del potenziale di un singolo elettrodo, si
possono però ricavare dei potenziali di elettrodo relativi ovvero determinati misurando la f.e.m. di una pila costituita dall’elettrodo del quale vogliamo determinare il potenziale e da un elettrodo per il quale si pone arbitrariamente il valore del potenziale di elettrodo uguale a zero.
L’elettrodo utilizzato come riferimento e per il quale si pone che il potenziale di elettrodo è uguale a zero è quello ad idrogeno. Esso è costituito da una la
mina di platino, immersa in una soluzione acida 1M di ioni H+ nella quale viene fatto gorgogliare H2 gassoso alla pressione di 1 atmosfera (Figura 1).
Figura 1: elettrodo a idrogeno

Misurando sperimentalmente le f.e.m. delle pile ottenute, in determinate condizioni dette standard, accoppiando l’elettrodo a idrogeno ad un qualsiasi semielemento costituito da una coppia redox, saremo in grado di ricavare per quest’ultimo il potenziale standard E°.

Le condizioni standard sono le seguenti: le soluzioni hanno concentrazione C=1M; i gas hanno una pressione parziale P=1atm; le misure sono fatte a T=25°C.

Per chiarezza vediamo ad esempio il caso della coppia Zn2+/Zn, il suo potenziale standard può essere determinato considerando la seguente cella, in cui tutti i componenti sono nel loro stato standard: (+)Pt/H2(g, P=1atm)/H+(aq, 1M)//Zn2+(aq, 1M)/Zn(s)(-)

Determinando con un voltmetro la f.e.m. e la polarità degli elettrodi di questa pila otteniamo che la f.e.m. standard della pila è ΔE°= 0,76V e che il polo negativo (anodo) è l’elettrodo di zinco. Ricordando pertanto che:
si ottiene: da cui consegue che rappresenta il valore del potenziale standard del semielemento Zn2+/Zn riferito all’elettrodo standard a idrogeno.
Procedendo in questo modo si può determinare il valore ed il segno del potenziale standard di qualsivoglia coppia redox; i valori ottenuti in questo modo, alla temperatura di 25°C, costituiscono “la serie elettrochimica degli elementi” (Tabella 1). È importante notare che tali valori sono tabulati come potenziali standard di riduzione secondo la convenzione IUPAC per cui ogni semireazione elettronica è riportata come riduzione perciò prende anche il nome di “serie dei potenziali standard di riduzione”.


Dalla “serie elettrochimica degli elementi” possiamo ricavare quindi le seguenti informazioni:

1.
Ciascuna semicella è sempre scritta come una reazione di riduzione. Le specie di sinistra della semireazione quindi sono gli ossidanti e le specie di destra sono i riducenti.
2.
Ciascuna semireazione può avvenire come è scritta (riduzione) oppure in senso contrario (ossidazione). A seconda delle condizioni sperimentali, la semireazione può essere il catodo o l’anodo di una cella elettrochimica. Sarà il catodo se procede nel senso della riduzione (ovvero come è scritta) altrimenti se procede nel senso dell’ossidazione sarà l’anodo.
3.
Più positivo è il valore di E°, più facilmente può essere ridotta la specie di sinistra. Se la specie si può facilmente ridurre si tratta di un forte ossidante. Più negativo è il valore di E°, più facilmente può essere ossidata la specie di destra. Se la specie si può facilmente ossidare si tratta di un forte riducente.
Tabella 1: serie elettrochimica degli elementi

10 marzo 2008

Dall’energia chimica all’energia elettrica: le celle galvaniche

Se immergiamo una lamina di zinco in una soluzione di solfato di rame (Figura 1a) dopo qualche minuto osserviamo che:
a) sulla lamina, precedentemente lucida, si è depositato un precipitato scuro;
b) la soluzione, inizialmente di colore azzurro, si è decolorata.
Se al contrario immergiamo una lamina di rame in una soluzione di solfato di zinco non si osserva nessuna reazione (Figura 1b).

Figura 1: (a) lamina di zinco in soluzione di solfato di rame; (b) lamina di rame in soluzione di solfato di zinco

Ci chiediamo: Come mai? Cosa può essere accaduto in entrambi i casi?
Cerchiamo una spiegazione ai fenomeni osservati.
Nel primo caso possiamo concludere che si è osservata una reazione di ossido-riduzione in cui:

- lo ione rameico Cu2+ si è ridotto a rame metallico (lo strato scuro sulla lamina di zinco)

Cu2+ + 2e- → Cu

- lo zinco metallico invece si è ossidato e passa in soluzione come ione zinco Zn2+

Zn → Zn2+ + 2e-

Complessivamente quindi si ha che:

Cu2+(aq) + Zn(s) Cu(s) + Zn2+(aq)

Nel secondo caso invece possiamo concludere che non c’è stata alcuna reazione visibile fra gli ioni Zn2+ e il rame metallico:

Cu(s) + Zn2+(aq) nessuna reazione

Notiamo quindi che se la reazione fra zinco e ioni Cu2+ è una reazione spontanea quella tra rame e ioni Zn2+ è una reazione non spontanea (cioè questa reazione può procedere solo spendendo energia fornita dall’esterno, sotto forma di corrente elettrica).
Sappiamo già che in una reazione di ossido-riduzione i reagenti si scambiano elettroni per formare i prodotti. In una reazione spontanea di ossido-riduzione quindi gli elettroni si spostano rapidamente fra i reagenti liberando energia.
Ci chiediamo se è possibile sfruttare questa energia liberata e se sì, come?
Immaginiamo di far avvenire separatamente le due semireazioni (di ossidazione e di riduzione) viste precedentemente nel caso della lamina di zinco immersa nella soluzione di solfato di rame. Se riuscissimo a costringere gli elettroni a muoversi attraverso un filo metallico esterno e non attraverso la soluzione (per fare in modo che gli elettroni migrino dal luogo dove ha sede la reazione di ossidazione a quello dove si ha la reazione di riduzione): cosa avremmo realizzato così facendo?
Saremmo riusciti a trasformare l’energia chimica che si libera in una reazione redox in energia elettrica, ovvero saremmo riusciti nell’intento di generare una corrente elettrica utilizzabile ad esempio per accendere una lampadina.
Il dispositivo descritto esiste ed è chiamato cella galvanica oppure pila.
Se volessimo al contrario far avvenire una reazione non spontanea utilizzando energia elettrica, dovremmo utilizzare un dispositivo chiamato cella elettrolitica (dispositivo in grado di trasformare energia elettrica in energia chimica).
La branca della chimica che studia questi processi è chiamata Elettrochimica.
Vediamo adesso una schematizzazione di una cella galvanica che prende il nome di pila Daniell (Figura 2). La pila Daniell utilizza la stessa reazione, fra ioni rame Cu2+ e zinco metallico, descritta precedentemente.

Figura 2: schema della pila Daniell

Una pila Daniell è costituita da due semicelle (o semielementi) collegate da un filo conduttore e da un ponte salino. Nel caso della pila Daniell una semicella è costituita da una lamina di zinco immersa in una soluzione di ZnSO4 mentre l’altra semicella è costituita da una lamina di rame immersa in una soluzione di CuSO4. Le due lamine metalliche, che prendono il nome di elettrodi, sono collegate dal filo conduttore, che consente il passaggio degli elettroni; sul filo è inserito uno strumento che ci consente di misurare alcune grandezze correlate alla corrente elettrica. Le due soluzioni sono invece collegate da un ponte salino (Figura 2) o da un setto poroso (Figura 3).
La funzione di questi dispositivi è quella di impedire il mescolamento delle due soluzioni pur consentendo il passaggio di ioni e quindi assicurando la continuità del circuito elettrico, ovvero consentono di mantenere l’elettroneutralità delle soluzioni delle due semicelle quando la pila è in funzione (Figura 4).
Quando la pila è in funzione si avrà quindi che in una semicella si realizza il processo di ossidazione che libera elettroni mentre nell’altra si realizza quello di riduzione che li utilizza.

Riassumendo quanto detto sino ad ora:
- in seguito alla semireazione di ossidazione Zn → Zn2+ + 2e- lo zinco metallico passa in soluzione ossidandosi a ione Zn2+ e liberando due elettroni;
- attraverso il filo conduttore gli elettroni passano nell’altra semicella;
- l’elettrodo di rame, che si è caricato negativamente grazie agli elettroni arrivati, attrae gli ioni Cu2+ presenti in soluzione a cui cede i due elettroni;
- gli ioni Cu2+ quindi si riducono a rame metallico
Cu2+ + 2e- → Cu
- la reazione produce un eccesso di ioni Zn2+ in una semicella e di ioni SO4- nell’altra semicella. Se l’equilibrio elettrico non venisse ristabilito dagli ioni ceduti dal ponte salino o scambiati dalle due semicelle attraverso il setto poroso, questo fenomeno finirebbe per interrompere la reazione.
Diamo adesso alcune definizioni: chiameremo anodo la semicella in cui ha luogo la semireazione di ossidazione mentre catodo quella in cui avviene la semireazione di riduzione.
Per quanto riguarda le celle galvaniche l’anodo costituisce il polo negativo della pila in quanto fornitore di elettroni mentre il catodo costituisce il polo positivo.
Per le celle elettrolitiche invece l’anodo costituisce il polo positivo ed il catodo quello negativo.
I semielementi o semicelle che costituiscono una cella galvanica possono essere di diversi tipi, vediamone alcuni:

-
Semielementi di Prima Specie: costituiti da un elettrodo metallico immerso in una soluzione elettrolitica contenente i suoi ioni (esempio: la pila Daniell);
-
Semielementi di Seconda Specie: costituiti da un elettrodo metallico a contatto con una fase solida formata da un sale poco solubile del metallo e con una soluzione elettrolitica avente l’anione in comune con il sale poco solubile (esempio: elettrodo ad argento-cloruro d’argento); Semielementi a Gas: costituti da un elettrodo inerte (ad esempio Pt, Au) a contatto con un gas e immerso in una soluzione elettrolitica contenente l’anione o il catione corrispondente al gas (esempio elettrodo ad idrogeno).

Composizione dell'atomo

25 febbraio 2008

Un Chimico


Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.

Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.

(Fabrizio De Andrè - "Non Al Denaro Non All'amore Né Al Cielo", 1971)

19 febbraio 2008

Marelibri.com

Pubblico una news letter che ho ricevuto da Maremagnum.com.

Il 22 ottobre 2007 è nata l'Associazione Marelibri.com
L'Associazione è stata creata da 5 siti europei, dedicati al libro antico e moderno, allo scopo di realizzare una serie di iniziative comuni.
I cinque siti fondatori sono:
Antiqbook.com (Olanda)
Livre-Rare-Book.com (Francia)
Maremagnum.com (Italia)
Prolibri.com (Germania)
Uniliber.com (Spagna)
La prima iniziativa dell'Associazione è stata la creazione di un portale, denominato Marelibri.com
Questo portale, offrendo sotto un unico motore di ricerca tutti i libri offerti sui singoli siti partecipanti, permetterà a tutti gli utenti appassionati di libri di poter scegliere tra oltre 20.000.000 di titoli online, provenienti da più di 2.000 librerie: per l'acquisto dei volumi il cliente verrà rediretto in maniera automatica sul sito che offre il volume.
Questi numeri fanno di Marelibri.com il primo sito europeo di libri antichi e moderni.
La prima caratteristica che contraddistingue la nostra Associazione è che ciascuno dei siti fondatori rappresenta il punto di riferimento in ciascuno dei paesi di appartenenza (Olanda, Francia, Italia, Germania, Spagna), nonostante ciò abbiamo ritenuto necessario coordinare i nostri sforzi.
Infatti solo in un'ottica allargata sarà possibile offrire servizi adeguati al pubblico presente oggi su Internet .
La seconda caratteristica che ci contraddistingue è che ciascuno dei siti partecipanti è composto esclusivamente da librai professionali: in un mondo dove l'improvvisazione e la poca serietà spesso spaventa e confonde chi vuole avvicinarsi al mondo dei libri, soprattutto se antichi, abbiamo ritenuto che solo questo tipo di offerta potesse dare reale confidenza e fiducia al cliente.
Inoltre prevediamo di aumentare ulteriormente l'offerta di libri e librai, purché sempre all'insegna della professionalità e della totale indipendenza da qualsiasi condizionamento commerciale (vedi anche l'articolo sull'edizione nazionale del Corriere della Sera del 5 febbraio scorso, a firma di Armando Torno).
Vi attendiamo per l'inaugurazione ufficiale, con un bicchiere di buon vino, il 17 marzo alle h. 14 al Salone del Libro di Parigi, Porta di Versailles, stand D29, oppure più semplicemente durante il Salone, aperto dal 13 al 19 marzo; lì saremo a vostra disposizione per informazioni, chiarimenti, etc.
Sergio Malavasi (Maremagnum.com)

18 febbraio 2008

Metalli porosi per assorbire biossido di carbonio

Utilizzando un approccio simile a quello utilizzato nella progettazione di farmaci, un gruppo di ricercatori dell’Università della California a Los Angeles e dell’Arizona State University a Tempe ha realizzato microspugne metallo-organiche in grado di assorbire, anche in piccolo numero e in condizioni di temperatura e di pressione ordinarie, grandi quantità di biossido di carbonio.
I materiali cristallini porosi, chiamati ZIF, sono costituiti da un reticolo di atomi di metallo tenuti insieme da molecole organiche.
Secondo quanto si legge nell’articolo "High-Throughput Synthesis of Zeolitic Imidazolate Frameworks and Application to C02 Capture" pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Science”, molte delle ZIF sintetizzate da Rahul Banerjee e colleghi, autori dello studio, contengono più di un tipo di molecola legante, una circostanza, questa, che può influenzare la sensibilità e la selettività dei pori, a differenza da quanto avviene in materiali simili in cui è presente un solo tipo di legante.
I ricercatori hanno realizzato 25 ZIF in tutto, combinando i materiali di base in migliaia di microreazioni del tutto analoghe ai metodi utilizzati nell’industria farmaceutica. (fc)
(pubblicato su http://lescienze.espresso.repubblica.it/)

16 febbraio 2008

Alla ricerca del libro perduto

Alla ricerca del libro perduto e la biblioteca diventa outlet
MAURIZIO CROSETTI (La Repubblica - 16 febbraio 2008)

FRASSINETO PO (Alessandria) - La seconda occasione dei libri dimenticati è una vecchia sala da ballo, cioè la pista della discoteca "Black Sound" dove non danzano più persone ma pagine. Qui, stasera, nasce il primo outlet del libro d'Italia. Però attenti, in questo caso outlet non significa "vorrei ma non posso" e neppure "non posso avere ma faccio finta", come accade nei ciclopici spacci dei vestiti e delle scarpe. In questo piccolo paese del Monferrato tra le betulle e il Po, outlet vuol dire il libro che non si trovava più, quello che ormai stava in magazzino, a due passi dal macero, ma pure il libro raro, dove la preziosità non si misura in euro ma in difficoltà d'incontro e di acquisto. Il libro scomparso, usato, antico o solo vecchio, in bilico sul catalogo o già fuori, il controbestseller, il titolo perduto e recuperato. "Frassineto Po, dove i libri non muoiono mai" dice lo slogan, e rende l'idea. Dietro la pista hanno lasciato la vetrata finto liberty con i ballerini piroettanti, e gli specchi all'ingresso. Un vezzo, ma anche il rispetto del luogo. "Credo sia il primo caso in cui una discoteca diventa libreria e non viceversa". Claudio Maria Messina, editore, è l'inventore dell'Outlet del libro. Prima del "Black Sound" c'era la balera del ristorante "Italia", ma adesso la musica la fanno i fogli, con il tipico soffio del libro che si apre. Romanzi, saggi, il colossale esercito dei volumi che restano in scaffale tre mesi quando va bene (in Italia ne escono 150 al giorno, 52 mila all'anno, per forza il grosso va perduto) e poi precipitano nel buio dei magazzini. E di lì, alla fine, dentro le lame della macchina che li triturerà. L'ultima tendenza per evitare la strage di pagine si chiama print on demand: cioè il libro viene stampato su richiesta, ovviamente in un congruo numero di copie, cercando di sfuggire al baratro dell'invenduto. "Io faccio l'editore da vent'anni, ho circa 700 titoli in catalogo, più o meno un centinaio all'anno, ma solo gli ultimi dieci sostano in libreria per una novantina di giorni. Poi s'inabissano. Ed è una regola generale" spiega Messina. Dunque si tratta di recuperarli dal fondo dell'oceano e farli riemergere. Dove si ballava il tango, e poi la techno, di quei volumi dimenticati ne hanno impilati 120 mila, è la loro seconda volta, il loro secondo scaffale. Mille metri quadrati di esposizione. Oltre cento editori hanno spedito i loro corrieri a perdersi in questo spigolo di Monferrato, novecento abitanti, "il primo ci ha messo una settimana a trovarci, ma adesso hanno imparato la strada". E' anche una risposta alla fretta, alla frenesia di passare sempre allo scaffale successivo. Qui bisogna dimenticare i colossi dell'editoria, quelli che pretendono il 40% sul prezzo di copertina per esporre - finché dura, cioè poco - le pagine fresche, con addosso quel buon odore di carta appena nata. L'outlet è invece il regno degli editori medi e piccoli, che poi sono 454 su 460. E gli sconti di conseguenza: dal 30 al 75% sul prezzo di copertina. L'atmosfera è da mercatino, dove il bibliofilo si aggira tra le bancarelle con l'occhio del cercatore di funghi: guarda, mette a fuoco e a volte sente un tuffo al cuore perché ha trovato quello che magari cercava da anni. "I libri chiamano, avvertono il lettore della loro esistenza". E non è poca l'emozione (la famosa "libridine") che accompagna il cercatore, rallentando il passo e aguzzando la vista. C'è una bella edizione di Moravia (La noia) e poi Jack London, Alda Merini, Buzzati, Arpino e Meneghello, la psicanalisi e la storia dell'arte, quel vecchio Marcovaldo per la scuola media, quando all'inizio degli anni Settanta i ragazzini leggevano Einaudi, copertina bianca e riga rossa, Primo Levi e Calvino, Fenoglio e Ceram, poi Quarantotti Gambini, chi se lo ricordava più. Una miniera di tesori sepolti, che forse si potrebbero recuperare con Internet avendo pazienza, cliccando, ordinando e aspettando: invece, nell'ex discoteca è tutto già pronto e squadernato, basta allungare le dita e mettere il fungo di carta nel cestino. L'ambizione è creare nel tempo un vero "villaggio del libro" sul modello di Hay-on-Way in Galles, fondato nel 1970 da Richard Booth: oggi ospita più di trenta librerie, legatorie, stamperie e un famoso festival di letteratura. In Europa, di villaggi così, ne esitono una dozzina in Gran Bretagna, Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Norvegia e Finlandia. In Italia è il primo, grazie anche alla provincia di Alessandria: ci saranno festival, incontri con autori, rassegne tematiche. E il luogo è solo in apparenza sperduto perché sta esattamente tra Milano, Torino e Genova, alla confluenza di tre autostrade. Ci si arriva in un'ora. Per adesso, l'Outlet del libro (Frassineto Po, piazza Vittorio Veneto 4) sarà aperto il sabato e la domenica (ore 9-13.30, 14.30-19), senza dimenticare che la sede permanente è ospitata nel settecentesco Palazzo Mossi dove negli ex infernotti, cioè nelle cantine, altri libri attendono di essere riscoperti. Invece ai piani superiori hanno allestito un magnifico museo del paesaggio fluviale che, da solo, merita il viaggio. "E' importante che un paese piccolo come il nostro metta in moto tanta cultura" dice il giovane sindaco Andrea Serrao. "Ha valore il contatto tra le persone e le idee. E siamo fieri che l'Unesco abbia appena inserito il Monferrato tra i patrimoni dell'umanità". Oltre i campi, visione da non credere, neppure un capannone o un centro commerciale, solo un piccolo market all'ingresso del villaggio. Però una bella scuola, un grazioso giardino comunale, un parco giochi. Poi silenzio, e libri. Quelli che avevamo dimenticato. Oppure se li mangiavano i topi, o il tempo, o l'umidità: ma la carta è fragile solo in apparenza. Le parole hanno un sacco di pazienza, e ci aspettano.

13 febbraio 2008

Perché l'acqua bolle?

SEMINARIO INTERNAZIONALE:
"PERCHE' L'ACQUA BOLLE?"

EDUCAZIONE SCIENTIFICA IN CERCA DI RISPOSTE




29 FEBBRAIO - 1 MARZO 2008
BOLOGNA
(SALA DELLA BIBLIOTECA DI SAN DOMENICO, PIAZZA SAN DOMENICO 13)

Per maggiori informazioni:
http://ospitiweb.indire.it/adi/SemFebMar2008/Sf8_frame.htm

06 febbraio 2008

AIDIC 2008

AIDIC-The Italian Association of Chemical Engineering

11-14 May 2008, Rome - CISAP3
3rd International Conference on Safety and Environment in Process Industry
Topics:
1) HSE Management
2) Process Development for Sustainable Environment
3) Risk Assessment and Management
4) Impact of Legislation

8-11 June 2008, Naples - IBIC2008
1st Industrial Biotechnology International Conference
Topics:
1) Systems Biotechnology
2) Metabolic Engineering
3) Biofuels
4) Environmental Biotechnology
5) Industrial Enzymes
6) Bio-Products
7) Chemical Biology
8) Process Engineering
9) Nanobiotechnologies and Bioinformatics
10) Health Care Biotechnologies
11) Biorefineries
12) National and International Biofinance
13) Regulations, Patenting and Legal Aspects

6-8 July 2008, Rome - NOSE2008
International Conference on Environmental Odour Monitoring and Control
Topics:
1) Policy and Regulations
2) Assessment
3) Management of odour emissions from industrial activities
4) Dispersion modelling and remote control
5) Electronic nose
6) Odour abatement

9-11 November 2008, Naples - AAAS08
2nd Advanced Atmospheric Aerosol Symposium
Topics:
1) Fundamental Aerosol Chemistry & Physics
2) Anthropogenic and Natural Aerosol
3) PMx and Urban Aerosol
4) Combustion and Materials Processing
5) Instrumentation & Control Technology
6) Remote Sensing and Satellite Aerosol Observations
7) Aerosol Modeling
8) Legislation & Health Related Aerosols
9) Ultrafine and Nanoparticles Aerosol

Per maggiori informazioni:
http://www.aidic.it

05 febbraio 2008

Pianeta Birra

PIANETA BIRRA BEVERAGE & CO.

10° ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE
DI BIRRE, BEVANDE, SNACK, ATTREZZATURE
E ARREDAMENTI PER PUB E PIZZERIE

23-26 FEBBRAIO 2008
RIMINI FIERA

Per maggiori informazioni:

04 febbraio 2008

Terra Futura

TERRAFUTURA

5° EDIZIONE
MOSTRA CONVEGNO INTERNAZIONALE
DELLE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA'

23-25 MAGGIO 2008
FORTEZZA DA BASSO (FI)

Per maggiori informazioni:

Hobby Scienza

HOBBY SCIENZA

1° FIERA DELLA SCIENZA, DELLA TECNICA,
DELLE SCIENZE NATURALI, DEGLI STRUMENTI SCIENTIFICI

19 - 20 APRILE 2008
PARCO ESPOSIZIONE NOVEGRO (MI)




Per maggiori informazioni:
http://www.cliped.it/fierahobbyscienza.htm http://www.parcoesposizioninovegro.it/hobbyscienza/

27 gennaio 2008

Primo Levi, "Il sistema periodico" 261pag.,
Einaudi editore Torino, 1975
Prezzo: 9,50€


Nel giorno dedicato alla memoria vi propongo questo bellissimo libro di Primo Levi. L'unico commento che mi sento di poter fare è che grazie alla lettura di questo libro ho compreso che l'amore per il sapere (che sia scientifico come in questo caso o meno), per una persona o per un ideale ci può dare la forza per sopravvivere alle peggiori atrocità.

26 gennaio 2008

L'invasore è alle porte?

Niels Boeing, "L'invasione delle Nanotecnologie" 199pag.,
Orme editori Milano, 2006
Prezzo: 16,00€


Cosa sono esattamente le nanotecnologie?
Quali sono i principi fisici sui quali si fondano le nanoscienze e le nanotecnologie?
Quali sono i settori disciplinari maggiormente coinvolti nella ricerca e nello sviluppo di applicazioni nanotecnologiche?
Quali sono i pro ed i contro delle nanotecnologie?
Quali potranno essere i pericoli derivanti dal loro sviluppo? (Armi nanotecnologiche?)
Se sulle nanotecnologie vi ponete queste domande oppure se siete semplicemente curiosi di conoscere quale potrebbe essere il futuro ad esse riservato allora vi posso suggerire sicuramente la lettura di questo libro.

24 gennaio 2008

The Periodic Kingdom

Peter Atkins, "Il Regno periodico - Viaggio nel mondo degli elementi chimici", 199pag., Zanichelli Bologna, 2008
Prezzo: 9,80€


Per chi si occupa di chimica Peter Atkins non è sicuramente uno sconosciuto, chi ad esempio non ha mai sfogliato o sentito parlare anche per sbaglio dei suoi testi di chimica-fisica (pubblicati in Italia dalla casa editrice Zanichelli)?
In questo volumetto tascabile Atkins utilizza
un'interessante analogia per spiegare ai neofiti (e non solo) le possibilità di interpretazione e di lettura della Tavola Periodica così come la conosciamo oggi. Come una carta geografica anche la Tavola Periodica può essere rappresentata con asperità e con avvallamenti, con regioni che presentano caratteristiche diverse fra loro ed altre che invece ne hanno di simili. Atkins parte da questa interessante analogia (o metafora?) per guidare i suoi lettori al "Viaggio nel mondo degli elementi chimici".
E' con enorme piacere infine che intendo accogliere l'invito alla lettura, di testi di divulgazione scientifica, che la casa editrice Zanichelli propone ai lettori con le pubblicazioni della collana "Chiavi di Lettura" curata da Lisa Vozza e da Federico Tibone.

22 gennaio 2008

The Simpsons

Marco Malaspina, "La scienza dei Simpson - guida non autorizzata all'Universo in una ciambella",
189 pag., Sironi editore Milano, 2007
Prezzo: 16,00€


Una piacevole sorpresa. E' così che definirei questo libro.
Divertente ma non solo, l'autore mostra particolari veramente interessanti del noto cartone animato. Come ad esempio le pillole di scienza (dalla termodinamica alle teorie evoluzioniste) che gli sceneggiatori hanno somministrato agli ignari telespettatori.
Homer lavora come addetto alla sicurezza in una centrale nucleare? Quale spunto migliore per poter parlare di ambiente, di rischio nucleare oppure più "banalmente" di salute sul posto di lavoro?
In conclusione posso solo dirvi che leggendo questo libro sicuramente non vi annoierete.

01 gennaio 2008

W LA STORIA!!!

Isaac Asimov, "Breve Storia della Chimica",
202 pag., Zanichelli Bologna, 1979 (prima edizione 1968)
Prezzo: 19,50€


Torno ad aggiornare il blog dopo più di un anno, e non parlerò di libri stampati di recente ma di un testo considerato "sacro" dai cultori della storia delle scienze. "Breve Storia della Chimica" venne pubblicato in Italia per la prima volta nel 1968 e da allora sono stati pochi i testi con intento divulgativo che hanno avuto per soggetto, come in questo caso, la ricostruzione storica dell'evoluzione della scienza chiamata Chimica.
Asimov in questo libro non solo dimostra le sue doti di divulgatore eccezionale ma riesce a far rivivere al lettore i periodi più interessanti ed entusiasmanti che la scienza chimica abbia vissuto.
Il racconto di Asimov potrebbe risultare per varie e comprensibili ragioni datato, ma ci tengo a sottolineare che per chi è interessato allo sviluppo dei concetti più importanti della chimica questo è il libro giusto.